Forme di Licenziamento: Giusta Causa e Giustificato Motivo
Il licenziamento è l'atto con cui il datore di lavoro recede unilateralmente un dipendente quando si verificano determinate situazioni nel rapporto lavorativo.
Tale atto unilaterale non richiede pertanto il concorso della volontà del lavoratore dipendente e produce i suoi effetti dal momento in cui perviene a conoscenza della persona alla quale è destinato (come stabilito dall'articolo 1334 del Codice Civile – "Efficacia degli atti unilaterali").
Secondo la giurisprudenza italiana e le regole fissate nei contratti collettivi di lavoro, il datore di lavoro può intimare il licenziamento individuale di un dipendente solo per giustificato causa o giustificato motivo (Art. 1 Legge 15 luglio 1966, n. 604- Legge 15 luglio 1966 n. 604 Norme sui licenziamenti individuali pubblicata nella G.U. n. 195 del 6 agosto 1966; art. 18 dello Statuto dei lavoratori).
Il licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo soggettivo avviene a causa di una condotta illegittima del lavoratore, mentre il licenziamento per giustificato motivo oggettivo avviene per cause legate alla situazione in cui si trova l'azienda.
Accertamento della Giusta Causa di Licenziamento
Quando si deve accertare la sussistenza della giusta causa di un licenziamento la Suprema Corte si è sempre pronunciata asserendo che occorre esaminare caso per caso sia lo specifico comportamento del lavoratore in relazioni alle mansioni da lui svolte, sia in relazione alla gravità dell'inadempienza e alla sussistenza dell'elemento doloso o colposo in questione.
In quest'ottica, anche un'attività svolta al di fuori dell'ambito lavorativo potrebbe essere considerata motivo che integra la giusta causa, quale ad esempio il furto commesso da un cassiere di banca al di fuori dal lavoro, mentre il furto commesso al di fuori dal lavoro da una dattilografa di un istituto bancario non potrebbe essere considerato giusta causa.
Da ciò ne consegue che ai fini della sussistenza di una giusta causa di licenziamento non è necessario che il lavoratore abbia provocato un danno materiale al suo datore di lavoro, ma è sufficiente un pericolo di danno.
Casi di Giusta causa di Licenziamento del Dipendente
Ecco alcuni tra i comportamenti del lavoratore che comunemente ricorrono quando è accertata la giusta causa di licenziamento:
- falsa malattia e falso infortunio
- violazione del patto di non concorrenza
- scorretto uso dei permessi per ex legge 104/92
- falsa timbratura del cartellino
- perdita dei requisiti CIG (Cassa Integrazione Guadagni)
- rifiuto ingiustificato e reiterato di eseguire la prestazione lavorativa
- ingiustificato abbandono del posto di lavoro e conseguente messa in mancanza di sicurezza degli impianti e possibile pericolo di incolumità delle persone
- insubordinazione (minacce rivolte dal lavoratore ai superiori)
- rifiuto di riprendere il lavoro in caso il medico fiscale abbia constatato l'insussistenza di una malattia
- prestazione lavorativa a favore di terzi in costanza di malattia (se tale attività pregiudica la pronta guarigione e il ritorno al lavoro)
- sottrazione di beni aziendali nell'esercizio delle proprie mansioni (specie se fiduciarie)
- condotta extralavorativa penalmente rilevante ed idonea a far venir meno il vincolo fiduciario (ad esempio rapina commessa da un cassiere bancario)